Scuole antisismiche in Abruzzo: solo una su 2 dove il rischio di terremoti è più alto
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Nel nostro Paese il fenomeno della povertà educativa colpisce in particolare il Mezzogiorno. Nonostante sia questa la macro area in cui Istat colloca l’Abruzzo, la regione si distingue su diversi indicatori. Rispetto alle regioni del Sud, ad esempio, ha il minor tasso di abbandono scolastico, una percentuale più bassa di famiglie in disagio economico e un calo della popolazione minorile più limitato. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
Il calo dei minori in Abruzzo
L’Italia è uno dei Paesi Ue che negli anni è stato più colpito dal calo demografico. Dal 2012 al 2019, i minori in Italia sono diminuiti del -3,2%. Un dato che varia all’interno del Paese e che si aggrava lievemente in Abruzzo (-3,9%). I minori sono diminuiti in tutte le province abruzzesi, in particolare a Teramo.
La copertura di asili nido
Gli asili nido e i servizi per la prima infanzia costituiscono un’opportunità educativa importante per i bambini in una fascia di età, quella tra 0 e 2 anni, cruciale per porre le basi dell’apprendimento.
Secondo i dati più recenti al 2017, il nostro Paese ha un’offerta complessiva pari a 24,7 posti in asili nido ogni 100 residenti 0-2. Dato ancora lontano dall’obiettivo europeo del 33%. L’Abruzzo ha una copertura del servizio inferiore di circa 3 punti alla media nazionale. Sono 21,6 i posti disponibili per 100 residenti 0-2 in asili nido e servizi prima infanzia in Abruzzo.
Tra le province abruzzesi, Chieti è al primo posto per offerta di asili nido. Chiudono la classifica Pescara e L’Aquila.
Posti per 100 residenti 0-2 in asili nido e servizi per la prima infanzia, nelle province dell’Abruzzo (2017)
L’offerta di asili nido in provincia di Chieti supera di 9 punti percentuali quella dell’Aquila. Tuttavia, il 63% dei comuni della provincia di Chieti non ha asili nido. Si tratta per la maggior parte di territori totalmente montani.
Scuole antisismiche in Abruzzo
Secondo l’attuale sistema di classificazione, in Italia sono 700 i comuni che appartengono all’area a maggior rischio sismico. In queste aree, solo 1 edificio scolastico su 4 è antisismico nel 2017. Nei comuni a elevato rischio sismico vivono circa 3 milioni di persone, di cui oltre 300 mila hanno tra i 6 e i 18 anni. In tale contesto, è fondamentale che le strutture scolastiche siano sicure. In Abruzzo sono 91 i comuni classificati come a maggior rischio terremoto.
Nella zona più a rischio terremoti in Abruzzo, metà degli edifici scolastici non sono antisismici
Percentuale di edifici scolastici antisismici nelle zone sismiche in Abruzzo (2017)
Nei comuni abruzzesi appartenenti alla zona 1, quella di massimo rischio, solo il 50% degli edifici scolastici è antisismico. Una quota limitata, ma che risulta comunque il doppio rispetto alla media nazionale, pari al 25,6%.
In provincia dell’Aquila, sono il 46% le scuole antisismiche nei comuni a massimo rischio. Nel comune dell'Aquila, invece, considerato zona 2, cioè un territorio dove i forti terremoti sono possibili, sono 8 su 60 (13%) gli edifici scolastici a progettazione antisismica.
L’abbandono scolastico
Nel 2018 in Italia, il 14,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha lasciato il proprio percorso educativo prima di conseguire il diploma. Un dato negativo, che colloca il nostro Paese al quarto posto in Europa per incidenza del fenomeno e che si aggrava ulteriormente nelle maggiori regioni del Sud. Anche in questo caso l’Abruzzo si distingue positivamente, con una percentuale di abbandoni inferiore di circa 6 punti alla media nazionale (8,8%). Il fenomeno incide in modo molto diverso da una provincia all’altra, ma nessuna delle province abruzzesi supera la media italiana di abbandoni scolastici.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento, con dati e mappe che riguardano tutte le province abruzzesi.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
Il report completo è disponibile in formato pdf