Meno della metà delle scuole italiane ha la palestra
Tag: Sport e gioco
Tutti i bambini e ragazzi dovrebbero avere la possibilità di praticare sport, a prescindere dal contesto sociale o economico di origine. Purtroppo, però, questo non sempre è possibile. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
Secondo i dati Istat, il 13,8% degli italiani dichiara di non fare sport per motivi economici. Quindi per molte famiglie potrebbe essere complesso far praticare uno sport ai propri figli.
L’attività fisica in orario scolastico diventa per molti giovani l’unica occasione di praticare uno sport. È anche per questa ragione che tutti i Paesi europei ne fanno a pieno titolo una materia educativa, prevista dall’offerta didattica di tutti i sistemi scolastici, come rilevato dalle analisi di Eurydice.
La presenza di strutture sportive all’interno degli istituti scolastici (palestre, piscine) assume quindi un ruolo centrale nella crescita dei giovani. Oltre alle ore di educazione fisica mattutine, infatti, una palestra scolastica può essere utilizzata per attività pomeridiane. Anche attraverso la presenza di associazioni che potrebbero offrire la possibilità ai ragazzi di praticare uno sport a costi ridotti. In questo modo, la palestra diverrebbe un presidio sociale anche al di fuori della scuola.
Quanti sono gli istituti scolastici con impianti sportivi in Italia
Secondo i dati raccolti dal ministero dell’istruzione (Miur), nel nostro Paese le scuole dotate di impianti sportivi sono meno della metà (40,8%). Ciò ovviamente non significa che gli alunni che frequentano le altre scuole non possano fare attività fisica in altri istituti o in impianti sportivi del territorio. Ma i dati sulla diffusione delle palestre ci possono aiutare a capire quale sia il livello di accessibilità allo sport per i ragazzi nelle varie zone del Paese.
In Friuli Venezia Giulia la più alta percentuale di scuole con impianti sportivi
Percentuale di edifici scolastici che hanno una palestra o una piscina per regione (2018)
Friuli Venezia Giulia e Piemonte sono le uniche regioni in cui il numero di scuole con strutture sportive supera il 50%. Da sottolineare che, tra le regioni del nord, Valle d’Aosta (39,3%), Emilia Romagna (34,8%) e Liguria (40,2%) si trovano al di sotto della media nazionale (40,8%), mentre alcune regioni del meridione hanno dati superiori. Tra queste, l'Abruzzo (40,9%), la Basilicata (41%), la Sardegna (42,4%) e la Puglia (46,3%). Agli ultimi posti Calabria (20,5%), Campania (26,1%) e Umbria (31,9%).
L'importanza delle palestre nelle zone più disagiate del Paese
Secondo i dati Istat, sia al Nord che al Sud la maggior percentuale delle famiglie in disagio economico si concentra nei centri abitati più grandi, quindi nei comuni polo. Al nord il 7,1% delle famiglie, mentre al sud il 9,8%. In controtendenza le regioni del centro Italia, che vedono nelle grandi città solo il 2% di famiglie che vivono in povertà assoluta. Nei comuni polo ci sono anche, in media, più palestre. La situazione, però, può variare molto da un territorio all'altro.
Analizzando la situazione dei 15 comuni italiani più popolosi, in 9 di queste città la percentuale di palestre supera la media nazionale. Al primo posto c'è Torino con il 77,9%, seguita da Firenze con il 74,7% e Trieste con il 71,8%. Il dato più basso è invece quello del comune di Milano dove meno di una scuola su 5 ha la palestra (19,8%). Sotto la media nazionale anche Napoli (20,6%), Genova (21%), Messina (32,6%), Bologna (39,1%) e Catania (39,3%).
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con ulteriori grafici e mappe che analizzano i dati a livello nazionale, regionale e comunale e due focus su Torino e Milano.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
Il report completo è disponibile il pdf: