On line – 27 marzo – Webinar e laboratorio “Il viaggio del Kamishibai. Storia e magia in un presente complesso”
Protetto da un teatro di carta e legno Martino ha iniziato ad aprirsi alla sua classe. Ecco come didattica alternativa e percorsi individualizzati hanno realizzato qualcosa di speciale con il Kamishibai.
In una scuola in bilico tra la DAD e il rischio di una quarantena, le favole sono ancora possibili se, proprio in questi mesi, due ante di legno del Butai si aprono e iniziano a raccontare un mondo di storie e pensieri che nessuno aveva ancora ascoltato.
Martino, non aveva mai parlato ai suoi compagni di classe. Pochi mesi prima si è ritrovato in un nuovo istituto, la scuola media Gramsci (Municipio XI di Roma). E in un quartiere diverso, quello della casa-famiglia che lo ha accolto. Durante e dopo il lockdown ha protetto se stesso e la sua storia dentro un guscio oltre il quale non lasciava scappare nemmeno un sorriso o un’emozione.
Martino studia e dimostra di avere le potenzialità dei suoi coetanei. Ma non parla ancora con nessuno. Le sue interrogazioni sono sostituite da prove scritte, nasconde il suo banco dietro una colonna dell’aula e i suoi compagni non sanno nemmeno che è nato e cresciuto in Calabria. Quanto tempo ancora potrà continuare a vivere la scuola così?
Eppure, Martino comunica. Lo fa con il fumetto, attraverso il quale parla di sé. Sa anche disegnare bene. Se ne accorge Ramona, operatrice di Arci Solidarietà che ha iniziato a seguirlo in un percorso individualizzato del progetto #AltaFrequenza.
Ecco la breccia in quel guscio. Il silenzio e l’isolamento si possono rompere. L’importante è farlo un passo alla volta. Senza urlare ad alta voce o esporsi troppo. Secondo i propri tempi, custodendo le emozioni. Ma lasciando filtrare i primi pensieri. Magari, mentre si racconta un argomento di studio con una tecnica diversa.
Qui l’articolo completo pubblicato su Percorsi Con i Bambini.
Per saperne di più sul Kamishibai, partecipa all’evento on line gratuito “Il viaggio del Kamishibai. Storia e magia in un presente complesso”