L’estensione del patrimonio arboreo, una prerogativa per i minori
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- La presenza di aree verdi e la loro vivibilità con alberature adeguate è un aspetto importante per la tutela dei diritti dei minori.
- Dal 1992 la legge prevede che venga piantato un albero per ogni nuovo nato.
- 78.068 alberi piantati nel 2022 nei capoluoghi, in attuazione di questa norma.
- Torino è la città con la maggior dotazione di patrimonio arboreo in ambito urbano in termini assoluti: 410.910 alberi nel 2022.
- In rapporto ai minori residenti, spiccano Cosenza, Modena, Torino e Reggio Emilia.
Il prossimo 21 novembre si celebra la giornata nazionale degli alberi, ricorrenza istituita con una legge nel 2013 per valorizzare la funzione insostituibile del patrimonio arboreo sotto diversi punti di vista. Dalla prevenzione del dissesto idrogeologico alla riduzione delle emissioni, sono molti gli aspetti che la cura di piante e alberature possono migliorare.
Anche in termini di vivibilità e di miglioramento della qualità dell’aria, specie nelle aree urbane. Per questo nelle città l’ampiezza del patrimonio arboreo, con la presenza alberi nelle aree verdi, è uno dei segnali di un luogo a misura di minore.
La presenza di aree verdi, come abbiamo avuto modo di approfondire in passato, riguarda da vicino i diritti dei bambini. La vivibilità di queste aree è strettamente connessa alla presenza degli alberi, che garantiscono una maggiore qualità degli spazi e dell’ambiente urbano.
Abbiamo approfondito quanti alberi vengono piantati ogni anno nei capoluoghi italiani, anche alla luce di un vincolo legislativo previsto dal 1992 e aggiornato proprio con la legge del 2013 che ha istituito la giornata nazionale. Questa norma prevede che i comuni sopra i 15mila abitanti mettano a dimora un nuovo albero per ogni nuovo nato iscritto in anagrafe. In considerazione di questo legame, promosso anche dal legislatore, abbiamo inoltre ricostruito quanto sia ampio il patrimonio arboreo delle città italiane rispetto ai bambini e ragazzi oggi residenti.
Le piantumazioni di nuovi alberi per le nascite
Dal 1992 una legge dello stato stabilisce che le città provvedano, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato e di ciascun minore adottato, a piantumare un albero nel proprio territorio comunale.
“In attuazione degli indirizzi definiti nel piano forestale nazionale, i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti provvedono, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, a porre a dimora un albero nel territorio comunale” – Legge 113/1992, art. 1 (come modificata da legge 10/2013)
In attuazione di questa norma, i capoluoghi di provincia italiani hanno dichiarato la messa a dimora di 69.029 nuovi alberi nel 2021 e di quasi 80mila nel 2022. Milano, con oltre 21mila alberature piantate in entrambi gli anni, si colloca al vertice della classifica dei capoluoghi, seguita da Torino (31.777 alberi tra 2021 e 2022).
Nel biennio 2021-22 a Milano sono stati piantati oltre 40mila alberi
Numero di nuove alberature piantumate in base alla legge 10/2013 nei capoluoghi italiani (2021-22)
FONTE: elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: venerdì 24 Maggio 2024)
L’informazione manca per circa 40 città.
Le città che seguono si posizionano al di sotto della soglia dei 10mila alberi piantati nell’arco del biennio. In particolare al terzo e quarto posto compaiono Padova e Roma, con rispettivamente 9.215 e 5.394 nuove alberature dichiarate. Seguono, con almeno duemila nuovi alberi ciascuna nel biennio, le città di Taranto, Cagliari, Verona, Piacenza, Modena, Siracusa, Reggio-Emilia, Forlì, Firenze e Trento. Tutte le altre si collocano al di sotto di questa soglia, mentre per 41 capoluoghi tale informazione non è disponibile.
Come varia il patrimonio arboreo per minore nelle città
Le città che in valore assoluto registrano la maggiore dotazione di patrimonio arboreo in ambito urbano sono Torino (410.910 alberi), Roma (310.381) e Milano (247.395). Seguono – in base ai dati raccolti dall’istituto di statistica per l’indagine sui dati ambientali nelle città – 3 capoluoghi dell’Emilia Romagna. Modena, con 130mila alberature, Reggio Emilia, con 92mila, e Bologna (85.500).
38,3% delle alberature censite nei capoluoghi si concentra in 4 città: Torino, Roma, Milano e Modena.
In rapporto ai minori residenti, spiccano 4 città con oltre 3 alberi in ambito urbano per abitante sotto i 18 anni. Si tratta di Cosenza (4,8 alberi per minore), Modena (4,5), Torino (3,4) e Reggio Emilia (3,3). Il capoluogo calabrese tuttavia sembra essere un’eccezione tra le città del mezzogiorno, dove la dotazione di patrimonio arboreo per minore appare molto inferiore.
Cosenza, Modena, Torino e Reggio Emilia sono le città con più alberi per minore
Numero di alberi censiti in ambito urbano per minore residente (2022)
FONTE: elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: venerdì 24 Maggio 2024)
I 15 capoluoghi con maggiore dotazione di alberi in area urbana per minore sono in 13 casi del centro-nord. Al contrario, le 15 città dove la disponibilità di patrimonio arboreo per residente con meno di 18 anni è più bassa, in 10 casi si trovano nel mezzogiorno. In particolare non raggiungono gli 0,15 alberi censiti per minore residente le città di Trapani, Messina e Potenza.
L’articolo è disponibile anche su conibambini.openpolis.it
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.