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Cosa dicono le ammissioni alla maturità sul sistema educativo

Tag: Istruzione

Il tasso di ammissione agli esami di maturità, come media nazionale, è stato del 96,3%. Significa che più di 96 ragazzi su 100 hanno potuto accedere alle prove. Un altro aspetto interessante da considerare è che non tutti i ragazzi arrivano a sostenere gli esami di maturità. Se hanno lasciato la scuola prima del tempo, il tema dell’ammissione o meno non si pone perché sono già usciti (probabilmente da anni) da qualsiasi percorso di istruzione.

È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.

 In Molise e Basilicata si registrano le percentuali più alte, con una quota attorno al 98%. Tassi pari o superiori al 97% anche in Umbria, Campania, Veneto e Calabria.

Le non ammissioni sono state più frequenti in Sardegna: sull'isola meno di 92 ragazzi su 100 potrà sostenere l'esame. Una cifra che la distacca nettamente dalle altre regioni. Un aspetto interessante da considerare è invece che non tutti i ragazzi arrivano a sostenere gli esami di maturità.

L'indicatore sugli abbandoni facilita i confronti, ma non aiuta a cogliere alcuni aspetti essenziali

Questo perché vengono considerati come abbandoni le persone tra 18 e 24 anni senza diploma: una vista retrospettiva sul fenomeno, che non aiuta a spiegare i trend in corso. Preso atto di questo limite, è interessante notare come la regione che spicca per quota di non ammessi (quasi il 10% in Sardegna) sia anche quella con il tasso di abbandono più elevato.

Un dato che però non introduce necessariamente una correlazione: Calabria e Campania, rispettivamente terza e quarta regione per abbandoni, hanno una quota di ammessi alla maturità superiore alla media nazionale.

Allo stato attuale, la variabile più attendibile e dotata di maggiore profondità per valutare il livello di scolarizzazione di un territorio è il tasso di adulti con almeno il diploma, aggiornato annualmente da Istat.

A livello nazionale, nella fascia d'età compresa tra 25 e 64 anni, nel 2018 i diplomati sono circa il 62%.  Sfiorano il 70% il Lazio (69,9%) e il Trentino Alto Adige (69,7%), seguiti da Friuli Venezia Giulia, Umbria ed Emilia Romagna. Agli ultimi posti tutte le maggiori regioni del mezzogiorno.

Del resto, anche all'interno di una stessa regione possono esistere profondi squilibri. Lo vediamo prendendo la Puglia, la regione all'ultimo posto della classifica della percentuale di diplomati, oltreché quella del sud continentale con meno ammissioni alla maturità.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con grafici e mappe che affrontano la situazione a livello regionale e provinciale.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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