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Biblioteche: al Sud i ragazzi le frequentano meno e leggono pochi libri

Tag: Cultura

Nelle città maggiori la funzione sociale delle biblioteche è fondamentale. Per i ragazzi che abitano in case sovraffollate, possono rappresentare un luogo tranquillo per studiare e incontrarsi con gli amici. Ma ci sono profonde differenze territoriali nella diffusione di biblioteche. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.

La biblioteca è un presidio sociale ed educativo fondamentale, la cui funzione cambia al crescere dell’età, accompagnando tutte le fasi dello sviluppo di bambini e ragazzi.

Quando il bambino è più piccolo, prima delle elementari, può essere un luogo di socialità con gli altri, in cui partecipare a laboratori e familiarizzare con la lettura. Con l’inizio della scuola consente a tutti, a prescindere dalle possibilità economiche della famiglia, l’accesso ai libri e alla lettura: oltre il 70% dei minori tra 6 e 10 anni che frequenta la biblioteca lo fa per questa ragione. Alle medie e alle superiori diventa un luogo tranquillo dove studiare, anche in compagnia: è la motivazione di 2/3 delle ragazze e dei ragazzi che tra 15 e 17 anni che si recano in biblioteca.

Non sempre la casa in cui si vive offre spazi confortevoli dove studiare, concentrarsi, o anche semplicemente vedersi con gli amici. Ciò è particolarmente vero nelle città maggiori, dove gli spazi spesso più ristretti delle abitazioni rendono la biblioteca una alternativa essenziale. A livello regionale, in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia più famiglie della media dichiarano di vivere in case troppo piccole. La Campania risulta prima anche per famiglie che segnalano che l’abitazione in cui vivono si trova in cattive condizioni.

Libri, lettura e accesso alle biblioteche

Negli anni in Italia la quota di lettori tra bambini e ragazzi ha avuto un andamento altalenante, in particolare per le fasce d’età più giovani (6-10 e 11-14 anni). Secondo i dati Istat, nel 2019 tra i bambini delle elementari meno della metà ha letto almeno un libro oltre quelli di scuola. Una tendenza media che cela differenze territoriali profonde. In primo luogo quelle tra nord e sud: in Sicilia, Campania e Calabria almeno 2 minori su 3 non avevano letto un libro nell’anno precedente alla rilevazione.

È importante tener presente sempre il forte collegamento con la condizione di partenza dei genitori. Se entrambi sono lettori, anche i figli in 3 casi su 4 lo saranno. Se invece non lo sono, poco più di un terzo dei figli legge. Il 74,9% dei bambini e ragazzi figli di lettori leggono. Se né il padre né la madre leggono, la quota scende al 36,2%.

Un esempio di come la povertà educativa può trasmettersi da una generazione all’altra, riducendo possibilità e opportunità per i bambini che vengono da famiglie in disagio. Perciò la presenza di biblioteche funzionali e accessibili può essere uno strumento per estendere l’accesso alla lettura, specie per i più giovani. Il 72,7% dei ragazzi tra 6 e 10 anni che frequentano biblioteche lo ha fatto per prendere in prestito dei libri. In questo senso, è interessante osservare come la quota di popolazione che frequenta le biblioteche appaia tendenzialmente inferiore nel Mezzogiorno e nelle città maggiori.

Come varia l’accesso alla biblioteca tra Nord e Sud e in base al tipo di comune
Percentuale di persone con almeno 3 anni che frequentano/non frequentano biblioteche (2019)

In generale, i capoluoghi con maggiore densità di biblioteche per minore si trovano prevalentemente nel centro-nord. Tra le 10 maggiori città italiane, spiccano Bologna e Firenze.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con ulteriori grafici e mappe che analizzano i dati a livello comunale.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

Il report completo è disponibile in pdf: 

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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