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Asili nido: quasi la metà dei comuni italiani ne è sprovvista

In diverse regioni i comuni senza asili nido rappresentano la maggioranza. Un problema non solo per lo sviluppo dei bambini ma anche per le loro famiglie. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.

Gli asili nido rappresentano un’opportunità educativa fondamentale per i bambini nei primi anni di vita. La disponibilità di questo servizio, infatti, ha effetti positivi sul loro sviluppo cognitivo e relazionale, specialmente per i minori che provengono da contesti di disagio economico e sociale.

Allo stesso tempo, questo servizio rende più agevole per i genitori coniugare la vita familiare e quella lavorativa. E considerando che la cura dei figli ricade più spesso sulle donne, un aumento dell’offerta di asili nido può favorire l’aumento dell’occupazione femminile.

In Italia i posti disponibili negli asili nido ogni 100 bambini sotto i tre anni sono circa 24,7. Un dato distante ancora 8,3 punti rispetto agli obiettivi stabiliti nel 2002 dal Consiglio europeo.

Tuttavia, negli ultimi anni la situazione è migliorata: dal 2013 al 2017, infatti, il numero di posti negli asili nido è costantemente aumentato passando dal 22,5% al 24,7% (+2,2%). Un trend positivo ma insufficiente.

Ai dati 2017, in Italia i comuni privi di asili nido sono 3.790, il 46,1% del totale.

Quasi la metà dei comuni italiani, quindi, non è in grado di offrire questo servizio alla propria comunità. In alcune aree del paese ci sono centri in grado, con la loro offerta di asili nido, di assorbire la domanda anche dei territori limitrofi che ne sono sprovvisti. Tuttavia, in alcune aree del paese, le realtà che non hanno asili sul proprio territorio sono più del 50%, rendendo molto difficoltoso per le famiglie accedervi.

In 8 regioni italiane più della metà dei comuni è senza asilo nido
Percentuale dei comuni senza asili nido, per regione (2017)

Da una parte, abbiamo realtà positive dove la percentuale dei comuni sprovvisti di questo servizio è limitata. È il caso dell'Emilia Romagna (14,1%), della Toscana (16,9%) e del Veneto (21,1%). Dall'altra, si registrano situazioni preoccupanti come quella della Calabria in cui 307 comuni su 411 non dispongono di questo servizio. Seguono la Basilicata con il 76,2% di comuni senza nidi (88 su un totale di 131) e l'Abruzzo con il 65,9% (201 su un totale di 305).

Il Piemonte è l’unica regione del centro-nord, oltre alla Liguria, in cui il numero di comuni senza nido è superiore al 50%. Sono il 65,6%, infatti, i comuni piemontesi sprovvisti di asilo nido.

Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con mappe, grafici e un focus sul Piemonte e la provincia di Torino.

L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.

L’elenco dei report in formato pdf è disponibile su Osservatorio povertà educativa #Conibambini.

Lo spot sulla campagna “Non sono emergenza” è in programmazione sui canali Rai dall’11 al 17 novembre 2024 nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione di Rai per la Sostenibilità – ESG.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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