Minori stranieri più che raddoppiati al Sud in otto anni
In Italia i minori stranieri sono aumentati negli ultimi anni, in particolare nei territori del sud. Questo richiama l’importanza di politiche di inclusione che garantiscano a tutti i bambini e ragazzi le stesse opportunità, a prescindere dalla loro cittadinanza. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
Il nostro Paese sta vivendo un grave calo della popolazione minorile. Negli ultimi sette anni, i residenti 0-17 sono diminuiti del -3,19%, una riduzione significativa di una fascia di popolazione essenziale per la vitalità di un paese.
La variazione nel tempo del numero di bambini e ragazzi stranieri va invece in senso opposto, segnando un ampio aumento (+17,9% l’aumento dei minori stranieri dal 2012 al 2019 in Italia). Questo dipende fortemente dal contributo alla natalità da parte delle donne immigrate in Italia. Uno su 5 i bambini nati da madre straniera nel 2019.
Il nostro Paese e la nostra società stanno diventando dunque sempre più multiculturali. Una tendenza che va colta come opportunità di scambio e di confronto e favorita attraverso processi di integrazione che valorizzino le diversità e ne favoriscano l’inclusione.
Per capire come avviare questi processi, è utile prima individuare le aree del paese che negli ultimi anni hanno registrato un forte aumento dei minori di cittadinanza straniera. Di modo da elaborare politiche e misure per l’inclusione, che si adattino alle specificità dei territori.
Quanto sono aumentati i minori stranieri da nord a sud
Nel 2019 i residenti 0-17 di cittadinanza non italiana rappresentano oltre il 10% della popolazione minorile in tutte le regioni del centro e del nord del Paese. Al sud invece le percentuali sono più basse, anche al di sotto del 5% in alcuni territori. Per esempio, sono il 4% i minori stranieri sul totale dei residenti 0-17 in Campania, nel 2019.
Considerando invece l’andamento negli anni del numero di bambini e ragazzi stranieri, senza rapportarli al totale della popolazione minorile, la crescita maggiore si registra nel Mezzogiorno. Questo anche perché si tratta di territori dove i minori di cittadinanza non italiana erano molto meno che nel resto del Paese.
I minori stranieri sono più che raddoppiati nelle grandi regioni del Sud
Variazione percentuale dei minori stranieri nelle regioni italiane (2012-2019)
Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia presentano livelli di crescita oltre il 50% dal 2012 al 2019. Percentuali alte anche negli altri territori del sud, mentre nel centro e nel nord si registrano crescite più limitate, fatta eccezione per il Lazio (+53,3%). Veneto, Umbria, Marche e Valle d'Aosta sono le uniche regioni dove i residenti 0-17 di cittadinanza non italiana sono diminuiti nel corso degli ultimi sette anni. Una tendenza che si conferma a livello provinciale.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con grafici che riguardano la presenza di minori stranieri a livello provinciale e comunale, con un focus sulla città metropolitana di Napoli, che ha registrato l’aumento più ampio (+82,96%), e la provincia di Vicenza, che invece ha registrato il calo più ampio (-22,70%).
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
L’elenco dei report in formato pdf è disponibile su Osservatorio povertà educativa #Conibambini.