Cala la popolazione minorile: in Italia oltre 300.000 minori in meno in 8 anni
Il numero di residenti 0-17 in Italia si è ampiamente ridotto negli anni. Il calo della popolazione minorile è un fenomeno negativo per la vitalità del Paese e che colpisce ancora di più i territori del Sud e le aree interne. È quanto emerge dal report settimanale dell’Osservatorio povertà educativa #Conibambini, a cura di Openpolis e Con i Bambini. Di seguito un estratto del rapporto.
L’Italia è il paese europeo con l’età mediana più alta, pari a 46,7 anni nel 2019 secondo i dati Eurostat. Un dato che trova spiegazione anche nel calo demografico, che nel corso del tempo ha colpito il nostro Paese causando una grave riduzione del numero di bambini e ragazzi tra 0 e 17 anni.
Sono 318.638 i minori in meno dal 2012 al 2019 in Italia. Una variazione del -3,19% di una fascia di popolazione che è essenziale per la vitalità di un Paese.
Il calo della popolazione minorile è un fenomeno strettamente legato alle condizioni di vita, alle opportunità economiche e sociali, ai servizi accessibili in un determinato territorio. Fattori che, in particolare in Italia, variano ampiamente tra regioni, province e comuni diversi.
Nel nostro Paese il fenomeno colpisce soprattutto il Sud. In tutto il Mezzogiorno i minori sono diminuiti più della media nazionale (-3,19%), in particolare nelle regioni più piccole, Basilicata e Molise, che registrano oltre il -10% di calo.
La situazione migliora nel centro-nord del Paese, ma comunque in modo limitato. Regioni come il Veneto (-4%) e la Valle d’Aosta (-5%) presentano riduzioni significative, oltre la media, mentre altre come Lombardia e Toscana registrano aumenti, ma inferiori al +1%. Variazioni ridotte, che indicano la stabilità del numero di residenti 0-17, più che una vera e propria crescita.
I minori sono aumentati più dell’1% solo nel Lazio e in Emilia Romagna
Variazione percentuale della popolazione minorile nelle regioni italiane (2012-2019)
Le regioni del Sud sono le più colpite da disoccupazione, instabilità economica e carenza di servizi accessibili. Condizioni che spesso portano allo spopolamento: le persone, soprattutto giovani, si spostano per cercare opportunità migliori in altri territori, dove eventualmente stabilire una famiglia e crescere i propri figli.
Questo spesso si traduce in migrazioni da Sud verso il Centro e il Nord del Paese e può spiegare, in parte, perché il calo della popolazione minorile è più incisivo nel mezzogiorno.
A livello provinciale, 3 province su 4 registrano un calo dei minori dal 2012 al 2019. Sono solo 12 le province dove la popolazione minorile è cresciuta nel corso degli anni. Prima Parma, con una crescita del +7,57%; ultima Enna, con un calo del -16,30%.
Su conibambini.openpolis.it è possibile approfondire l’argomento con mappe che riguardano tutte le province italiane e un focus su Parma ed Enna.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un'informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l'elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
L’elenco dei report in formato pdf è disponibile su Osservatorio povertà educativa #Conibambini.