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Roma: Povertà dei bambini: solo una questione di reddito?

Povertà dei bambini: solo una questione di reddito? è il tema dell’incontro che si è svolto a Roma lo scorso 28 novembre presso il Cnel e organizzato dalla Fondazione L’Albero della Vita, insieme alla Alleanza contro la povertà In Italia, all’Ordine Assistenti sociali – Consiglio nazionale, alle ACLI e con la partnership pedagogica della Fondazione Patrizio Paoletti per lo Sviluppo e la Comunicazione, promuove una giornata di confronto e di discussione partendo da un aspetto spesso tralasciato quando si affronta il tema della povertà delle famiglie italiane, ovvero quello della definizione di benessere del bambino all’interno del nucleo familiare stesso. Nel 2017 l’incidenza della povertà assoluta rimane elevata fra i minorenni (12,1% vs.12,5% del 2016), per un totale di 1 milione e 208mila bambini, di cui 562mila femmine e 646mila maschi. La condizione degli under 18 ha subito un continuo peggioramento negli anni – basti pensare che nel 2005, anno di inizio della serie storica, l’incidenza della povertà assoluta era al 3,9%. Dal 2014, inoltre, il valore dell’incidenza, non è più sceso sotto il 10%.Considerando tutte le classi d’età, i bambini in condizione di povertà assoluta sono 539mila al Nord (11,7%), 176mila al Centro (9,3%) e 473mila nel Mezzogiorno (13,9%). Un terzo dei minorenni in povertà assoluta è costituito da bambini fino a 6 anni.I bambini più piccoli fino a 3 anni appartengono a una fascia di età che vede aumentare la propria condizione di povertà assoluta dal 8,9% nel 2015 al 11,6% nel 2016 al 12,4% nel 2017, coinvolgendo 243mila bambini su tutto il territorio nazionale.

La seconda per incidenza è la fascia tra i 7-13 anni che conta 503mila bambini poveri assoluti (12,3%). Analizzando i dati per aree geografiche la fascia dei bambini fino a 3 anni al Nord mantiene un’alta incidenza (12,8% vs.12,4% del 2016) cresciuta drammaticamente dal 2015 (7%), così come nel Mezzogiorno (12,3% vs.12,6% nel 2016, 7,3% nel 2014). La fascia d’età compresa fra i 4 e i 6 anni registra una continua crescita degli indici di povertà assoluta (14% vs 12,2% del 2016, 8,1% del 2015, 7% del 2014) nel Mezzogiorno. Sempre nel Sud, i bambini fino a 6 anni d’età registrano una tendenza analoga, con un’incidenza del 13,1% vs 8,1% del 2015, 7,1% del 2014) al Centro questa fascia d’età ha un’incidenza del 10,5% (nel 2014 era del 5,5%).

Per quanto concerne la povertà assoluta. Nel 2017 si registra un incremento dell’incidenza di povertà assoluta tra le famiglie residenti che si stima siano 1 milione e 768 le famiglie (6,9%) rispetto al 6,3%, 1 milione e 619mila nel 2016.Si tratta in totale di 5 milioni e 58 mila individui (8,4% dell’intera popolazione rispetto al 7,9% nel 2016.). Entrambi i valori di povertà assoluta riferiti a famiglie e individui registrano il valore più alto dal 2005.L’incidenza della povertà assoluta aumenta prevalentemente nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9,8% a 11,4%). Le condizioni delle famiglie con un figlio under 18 peggiorano nel 2017 rispetto all’anno precedente: l’incidenza della povertà assoluta sale a 9,5% da 7,2%, confermando la continua crescita registrata a partire dal 2013. Nello specifico, l’incidenza è elevata quando in famiglia è presente almeno un figlio minore (10,5%) e raggiunge il massimo se ci sono tre o più figli minori (20,9%).

“È fondamentale riportare al centro dell’attenzione pubblica i bambini perché venga data loro centralità nella definizione delle politiche pubbliche” dichiara Ivano Abbruzzi, presidente di Fondazione L’Albero della Vita”. “Stabilire con grande attenzione i bisogni centrali del bambino e soprattutto nuovi approcci della relazione di aiuto in grado di portare realmente un cambiamento nella vita dei bambini e delle loro famiglie diventa imprescindibile in qualsiasi azione messa in atto nella lotta contro la povertà delle famiglie. Non agire nel presente” prosegue Abbruzzi “pone un’ipoteca grave su quello che sarà il futuro di un’intera generazione. Oggi, adesso, ci stiamo giocando il futuro del Paese.”  Mentre. Carlo Borgomeo, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini ha raccontato l’esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, facendo il punto sull’importanza del sostegno all’infanzia, come strumento per fare crescere il Paese. Un bambino che vive in condizione di precarietà sarà un cittadino tendenzialmente più esposto ai processi di esclusione, con uno svantaggio che difficilmente potrà colmare in termini di percezione di sé stesso e della costruzione del suo futuro, e con un impatto strutturale sugli scenari futuri.

Osservatorio #conibambini

Report con dati comunali e mappe sul fenomeno della povertà educativa in Italia.

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